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GT Force 2.0 – Test – Archivio MBW

GT Force 2.0 – Archivio Mountain Bike World 04/2012

Dal numero di Mountain Bike World di Aprile 2012 andiamo a ripescare il test della GT Force 2.0 per vedere come si è evoluta questa bicicletta che ha portato l’I-Drive anche nelle discipline con un’escursione più importante. Se volete invece leggere e guardare il test di uno degli ultimi modelli della casa americana fdi Gary Turner, ecco il test della GT Force 29 Expert  del 2020.

Test: Francesco Maggiorelli
Foto: @MarianoSpinelli

GT è sempre stata identificata dal triplo triangolo, fin da quando le bici erano solamente rigide e non c’era la scelta che abbiamo oggi di biciclette per ogni specialità. Esiste ancora la Zaskar al top della gamma hardtail, sempre caratterizzata proprio da questo tipico design del telaio; il mitico modello in alluminio ha accompagnato grandi campioni del passato, come Juliana Furtado, da sempre fra le più rappresentative atlete del marchio.

Oggi la Zaskar viene riproposta in un’elegantissima versione in carbonio, ma con una finitura argentata con logo giallo/blu che ricorda proprio la livrea dello storico modello degli albori. Anche le full hanno vissuto una storia interessante con le prime RTS (Rocker Tuned Suspension) nella cui pubblicità di sottolineava come fossero derivate dalla sospensioni di Formula 1, o le LTS con il loro sinuoso parallelogramma, disponibili prima solo in alluminio poi anche nella preziosissima versione in termoplastica evolutasi in STS. Da quando è stato introdotto l’I-Drive si è riusciti ad adattarlo a qualunque tipo di Full Suspended, da quelle da XC a quelle da DH, con le dovute modifiche geometriche. Certo ci sono stati dei momenti di difficoltà per il marchio e periodi in cui la gamma era un po’ scarna, ma oggi ci troviamo di fronte ad un offerta completa e variegata: per il 2012 infatti la gamma GT parte proprio dalla suddetta famiglia Zaskar da XC, declinata in moltissimi modelli, dalle front alle full, sia in versione 26” che 29”, seguita dalle trailbikes Sensor (full 26” e 29”) e dalle front Karakoram, Avalnche e Aggressor; salendo ancora ci sono le Force da All Mountain, in carbonio o in alluminio (come quella che vediamo in queste pagine), le Sanction da Enduro, solo in alluminio e con una escursione leggermente maggiore delle Force e per finire le Fury, bici da DH disponibili da questa stagioni in una più accessibile versione in alluminio oltre a quella prestigiosa in carbonio, vanto di GT, fra le prime case a proporre nel leggerissimo materiale anche una bici da Downhill.

Il telaio e le sospensioni

Per le sue bici in alluminio GT utilizza delle leghe che appartengono quasi sempre alla serie 6061; sia per l’alluminio (con suffisso Metal) che per il carbonio (Blend) è stata ultimamente coniata una classificazione dei materiali su tre livelli qualitativi/prestazionali, denominati XM, AM e Speed. Il primo è dedicato alle discipline Gravity e, nel caso dell’alluminio, particolarmente indicato per le strutture monoscocca, poi c’è l’AM, concettualmente simile all’XM, ma più adatto all’idroformatura e a bici con meno escursione e per finire lo Speed, un materiale molto rigido e leggero, perfetto per bici come la Zaskar o modelli da strada. La stessa classificazione nel caso del carbonio indica invece la presenza di più o meno materiale per controllare peso, rigidità e robustezza del telaio in base alla destinazione d’uso delle bici. La Force è costruita con la lega AM e sfrutta differenti lavorazioni che comprendono sia il monoscocca che l’idroformatura. La prima lavorazione è evidente sul top tube che presenta una lunga saldatura per tutta la sua estensione, visibile dall’alto come le vertebre di una spina dorsale sulla schiena ricurva; la stessa saldatura si ritrova sul ponticello che irrobustisce la zona del nodo di sella. La sezione del tubo così ottenuto è all’incirca esagonale, nonché maggiore verso il tubo di sterzo e con profilo del tubo leggermente ricurvo a formare una gobba: nella suddetta zona di sterzo il top tube si interseca per buona parte con il down tube e le due tubazioni giungono insieme sul nuovo tubo di sterzo conico.

La scatola del movimento centrale è ricavata per forgiatura a freddo: larga 73 mm, accoglie le tradizionali calotte esterne e presenta l’attacco a tre fori filettati ISCG per il fissaggio di un eventuale guidacatena. È “appesa” al telaio e non scorre perché collegata al down tube da un tirante

Il cuore del telaio è il conosciuto I-Drive con fulcro principale molto alto e movimento centrale separato dal carro posteriore. La novità riguarda solamente la possibilità di smontare gli snodi con un’unica chiave, una brugola da 8 mm, un modo quindi più pratico rispetto alla grossa chiave per movimenti centrali prima necessaria; ora è più facile andare a serrare il tutto, in caso di un imprevisto allentamento, anche in mezzo al bosco. Rimane invariato il principio di funzionamento che prevede il carro posteriore che ruota su un enorme fulcro posizionato sopra alle corone, mentre il movimento centrale è posto su una struttura separata, appesa al carro stesso tramite un fulcro altrettanto grande, e ulteriormente vincolata al triangolo anteriore tramite un tirante in modo da non arretrare insieme al carro durante l’affondamento della sospensione; l’elemento che ospita il movimento centrale, il tirante e i fulcri sono tutti forgiati ed è presente anche il supporto ISCG per eventuali accessori. Tutto questo è l’I-Drive, cioè l’Independent Drivetrain, traducibile come “trasmissione indipendente (dalla sospensione)”; il sistema permette cioè di rendere indipendenti la sospensione e la trasmissione le cui forze in gioco non si daranno fastidio durante il rispettivo funzionamento. La struttura del carro è composta da parti ottenute con molte lavorazioni differenti e per ospitare il deragliatore è dotato di un corto spezzone di tubo a sezione tonda.

Caratteristico della produzione GT, il tubo superiore della Force è realizzato unendo per saldatura due scocche stampate. L’effetto visivo è notevole, molto hi-tech, enfatizzato dalla evidentissima saldatura a TIG con il cordolo perfettamente visibile

I forcellini sono un elemento a sé stante, ottenuti per forgiatura, e sono imbullonati al carro posteriore; i foderi sono perfettamente simmetrici e sono i forcellini ad essere differenziati, con il sinistro che integra anche il supporto PostMount per la pinza del freno posteriore. Gli elementi ammortizzanti selezionati per la Force 2.0 sono un ammortizzatore Fox Float RL ed una forcella RockShox Sektor RL, entrambi ad aria e olio. L’ammortizzatore è dunque un modello che non presenta l’idraulica ProPedal ed è dotato di regolazione del rebound e del blocco totale dell’idraulica in compressione; la mancanza del ProPedal è dovuta al fatto che i progettisti non ritengono necessario su questo tipo di sospensione l’aiuto di una “piattaforma stabile” che la sostenga durante la pedalata. La forcella è dotata di idraulica Motion Control, regolazione del rebound e della compressione low speed fino al blocco; l’asse è il maxle Lite da 15 mm, sempre molto veloce da azionare, sia in chiusura che in apertura della ruota.

La componentistica

In questo allestimento la Force utilizza una versatile trasmissione 3×10 Shimano che attinge a molti gruppi differenti, dal Deore al Deore XT, un impianto frenante Formula con dischi da 180 mm e molta componentistica All Terra, marchio della stessa GT; ci sono i mozzi, la coppia curva/attacco e i pedali. Spicca inoltre l’adozione di serie di un cannotto telescopico, spesso presente solo su bici di prezzo più elevato; in questo caso un pratico X-Fusion HiLo con comando remoto al manubrio per un escursione di 100 mm. La sella, che ovviamente è un elemento su cui difficilmente si può dare un giudizio obiettivo, si è comunque dimostrata comoda e con una pratica sezione abbastanza piatta e larga sulla punta, quindi con una ancora sufficiente superficie d’appoggio quando ci si sposta in avanti nelle salite più ripide. Il prezzo di listino è di 2.322,00 €, adeguato al livello della bici, fa un po’ fatica più che altro nel confronto con le moderne e snelle aziende che vendono online. Le altre bici della famiglia sono la Force 1.0 a 3.029,00 € (Fox Float 32 RL/RP2, Shimano Deore XT, Formula RX) e la Force 3.9 a 1.766,00 € (Rock Shox Sektor R/X-Fusion 02 RL, Shimano Deore, Shimano BR-M445). Con telaio in carbonio, al top della serie Force e decisamente più leggere, ci sono anche la Pro e la Expert, in listino rispettivamente a 5.049,00 € e 4.039,00 €.

La prova

La Force è una bici All Mountain a tutti gli effetti, quindi adatta ad affrontare escursioni che prevedono lunghe salite per raggiungere la vetta e restituire poi in discesa prestazioni adeguate, con sospensioni che offrono un buon funzionamento su un ampio arco di utilizzo; se vogliamo trovarle un difetto, diciamo che è un po’ pesante con circa 14,5 Kg (compresi i pedali), che la penalizzano un po’ in salita, soprattutto se si devono affrontare dei cambi di ritmo. È comunque vero che il sistema I-Drive, anche in questa interpretazioni si dimostra molto valido e la bici scorre bene in qualunque situazione, facilitando il lavoro del biker. L’assetto in sella prevede una posizione di guida abbastanza centrale come distribuzione dei pesi fra le ruote, con il busto appena disteso in avanti. Il ponte di comando da 90 (attacco) per 700 mm (curva) è altrettanto ben dimensionato per offrire il giusto carico sull’avantreno in salita, con la ruota che segue facilmente la traiettoria impostata senza alleggerirsi; in discesa la larghezza del manubrio permette un buon controllo della bici, ma la misura dell’attacco di 90 mm è forse appena lunga per la disciplina All Mountain. Su una bici di questo tipo un attacco manubrio più corto di 10 mm ci sembra più adeguato per ottenere la migliore via di mezzo fra le differenti necessità di controllo in salita ed in discesa.

Differente da tutti gli altri schemi geometrici, l’Independent Drivetrain di GT prevede la scatola del movimento centrale posizionata sul carro, come negli scomparsi sistemi URT, ma senza evidenziare i suoi problemi: si muove pochissimo perché è collegata al triangolo centrale dal tirante anodizzato nero

La sensazione che avemmo nella prova della Force di circa 3 anni fa era di una bici più adatta al Trailbiking e questo non si può più dire per l’attuale Force; le modifiche di assetto e angoli ne hanno fatto una bici con prestazioni discesistiche degne di una versatile e moderna All Mountain, ma con caratteristiche di guida che ancora la rendono leggermente più impegnativa da controllare rispetto ad alcune concorrenti con sospensioni da 150 mm. Il lavoro della sospensione posteriore è uno dei punti di forza della GT dato che permette di tenere la ruota costantemente a contatto col terreno con un’ottima risposta pedalando in sella (la migliore soluzione) e anche pedalando in piedi; non ci sono interferenze con l’azione della pedalata e la bici avanza senza incertezze e con grande regolarità. L’ottimo lavoro continua a qualunque velocità, anche aumentando il ritmo così che la bici risulta facilmente controllabile, assorbendo urti piccoli e grandi. Il comodo cannotto reggisella telescopico permette di modificare al volo l’altezza della sella e spostare indietro /abbassare il peso del biker per un più facile controllo in discesa.

Il movimento centrale è piuttosto alto il che se da una parte mantiene comunque un po’ alto il baricentro, facilita molti passaggi su terreno estremamente sconnesso. Il comportamento nei tratti più lenti mostra una buona agilità, al limite un po’ frenata sempre dal peso se la pendenza è rivolta verso l’alto. La componentistica che contribuisce di più alle prestazioni della Force è rappresentata dalla gomme e dai freni: le Maxxis Ardent, che non sono frequenti da trovare di primo montaggio, si sono dimostrate delle ottime coperture con una tassellatura ben bilanciata fra scorrevolezza e trazione, ovvero molto grip senza per questo essere troppo faticose da far rotolare e molto prevedibili in appoggio in curva. I freni Formula, qui in versione RX con dischi da 180 mm su entrambe le ruote, sono come sempre molto potenti con pochissimo sforzo sulle dita e un aumento estremamente progressivo della potenza durante l’intero affondamento della leva; insomma, sono anche molto modulabili.

. DATI GENERALI

  • Produttore e distributore: Cycling Sports Group, www.gtbicycles.com
  • Prezzo indicativo: 2.322,00 €
  • Misure disponibili: S, M, L
  • Colore: bianco/rosso
  • Peso bici completa: 14.095 grammi (senza pedali)
  • Peso ruota anteriore: 1.940 grammi
  • Peso ruota posteriore: 2.600 grammi
  • Tubazioni: alluminio 6061 idroformato e stampato
  • Forcella: RockShox Sektor RL Solo Air, 15QR con Maxle, corsa 150 mm
  • Ammortizzatore: Fox Float RL, corsa alla ruota 150 mm

. TRASMISSIONE

  • Comandi cambio: Shimano SLX
  • Deragliatore centrale: Shimano Deore
  • Cambio posteriore: Shimano Deore XT
  • Guarnitura: Shimano M522, 42-32-24 denti, pedivelle 175 mm, movimento centrale integrato per scatola standard BSA 73 mm
  • Catena: KMC X10
  • Pacco pignoni: Shimano HG81, 11-36

. RUOTE

  • Cerchi: Alex TD24, 32 fori
  • Mozzi: All Terra, ant. 15QR, post. 135 mm, attacco rotori IS
  • Raggi: DT Swiss Champion, incrocio in terza
  • Coperture: Maxxis Ardent 26″x2,25″

. ALTRI COMPONENTI

  • Freni: idraulici a disco Formula RX, rotori 180 mm
  • Reggisella: Telescopico X-Fusion HiLo 100 mm travel, 31,6×350 mm
  • Sella: WTB Silverado Comp
  • Attacco manubrio: All Terra, 90 mm
  • Curva manubrio: All Terra, 700 mm
  • Serie sterzo: FSA Gravity DL, conica
  • Note: un attacco portaborraccia, attacco ISCG, forcellini sostituibili, garanzia a norma di legge

. LE MISURE (in mm, taglia M),  Stack 575, Reach 405

tubo verticale reale 470 c/f, virtuale 560 c/c; tubo  superiore reale 565 c/c, virtuale 595 c/c; angolo sella -; angolo sterzo 67°; passo 1120; carro 430; standover 820; altezza movimento centrale 365