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Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun Palmer

Il completo da gara dei Campionati del Mondo del 1996 di Shaun Palmer, dalla collezione di Steve Peat

Testo: Mike Rose
Foto: Duncan Philpott

Sono passati quasi 20 anni da quando mi sono ritrovato a frugare nel loft di Steve Peat. Era il 2002 e Steve aveva appena vinto per la prima volta la Coppa del Mondo assoluta. Stavo cercando di fare un articolo per una rivista su oggetti interessanti che le persone (i mountain biker in particolare) avevano nascosto nei loro ripostigli, garage, ecc. Avevo iniziato a scattare foto degli oggetti più disparati nelle case di varie persone, ma quando sono arrivato da Peaty ho davvero trovato un tesoro.

Nell’oscurità del suo loft aveva le solite targhe, caschi custom by Troy Lee Designs, cavigliere, ma c’erano anche borse e scatole piene di kit da gara. Ma queste non erano solo maglie e pantaloni casuali, provenivano da alcuni dei più grandi nomi del Downhill e del Motocross.

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun PalmerFra le maglie con nomi come McGrath, Emig e Carmichael decorati sul retro ce n’era una che mi ha davvero colpito, un pezzo di storia della mountain bike. Malconcia, ancora sporca e piena di terra arancione di cinque anni, c’era una maglia rossa, bianca e blu che sembrava fosse stata in un combattimento e poi colpita con una calibro dodici! Sul davanti brillavano i famosi loghi di INTENSE e FOX, sul retro … beh, non potete immaginare … PALMER, Shaun PALMER. Un nome che evoca tante immagini e ricordi.

Palmer era lo specialista di sport estremi che aveva pensato di provare anche la mountain bike Downhill. La sua storia di vita è ben documentata, con i suoi alti e i suoi bassi, ma quello che ha fatto per la mountain bike (e in particolare il Downhill) è stato di suscitare grande interesse, accendere un fuoco di passione. Ha portato un’immagine e un atteggiamento oltre i livelli prima conosciuti. Un concorrente sempre al massimo, un talento grezzo che poteva cimentarsi in quasi tutto ed eccellere, una presenza intimidatoria ed esplosiva in pista. I tatuaggi, i tagli di capelli folli … ha dato allo sport un focus diverso, e anche se quello che indossava è stato preso direttamente dal suo amato motocross ha dato al mondo del DH un assaggio di quella che poteva essere la sua identità da giovane. Può sembrare un po’ antiquato e datato ora, ma nel 1996 era quasi rivoluzionario. Durante questo periodo ha guidato su bici INTENSE per tre anni tra il 1994 e il 1996, era un periodo in cui le gare di Downhill erano alla disperata ricerca di se stesse … e poi è arrivato Palmer.

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun PalmerBack in the loft the jersey was bundled in with some race pants… the complete package that turned out to be part of Palmer’s 1996 World Championships race kit, a race he famously lost by just 0.15 of a second. We took it all outside, I took some photos and then said my goodbyes. Those photos never got used, the article was never written, and I forgot about them for nearly two decades. I’ve no idea what it was, but something made me think about this kit and a late summer’s day spent with Steve Peat. I needed to know more, so I asked the man himself.

Allora Steve, cosa abbiamo qui?

Questo è un kit da gara Shaun Palmer dei Campionati del Mondo 1996 a Cairns, in Australia. Questo era proprio il kit con cui si stava effettuando la sessine di prove. È ancora pieno di polvere. Era anche il periodo in cui stava arrivando dallo snowboard, quindi la Downhill era il suo “lavoro estivo”, così gli piaceva chiamarlo. Ho avuto questo kit nel mio loft per un sacco di tempo, ho sempre collezionato maglie da motocross e cose del genere, quindi quando Palmer mi ha dato quel kit è stato un momento davvero speciale.

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun PalmerQuindi siamo nel 1996, cosa faceva Steve Peat in quel periodo?

Nel ’96 avevo 22 anni. Ho corso alcuni anni di cross country, ma il 1993 è stato il primo anno in cui ho corso sia in downhill che in cross country nel Regno Unito. Ho vinto la serie e sono andato ai Mondiali alla fine di quell’anno. Nel 1994 ho partecipato a un paio di Coppe del Mondo per Kona UK, il 1995 è stato il mio primo anno da professionista per il team Saracen e ho fatto un’intera stagione di Coppa del Mondo. Poi nel 1996 sono entrato nel team MBUK in sella a una GT. Abbiamo terminato la stagione della Coppa del Mondo alle Hawaii e poi siamo andati direttamente a Cairns dove abbiamo trascorso un mese ad allenarci e prepararci … divertendoci un po ‘. Ho conosciuto Palmer all’inizio di quell’anno e siamo diventati ottimi amici. Abbiamo frequentato molto l’Australia … e sì … sarebbe stato bello se avesse vinto quella gara!

Tu e Palmer siete stati amici per tanto tempo, ma ti ricordi il vostro primo incontro?

Sì, certo. All’inizio del ’96 andammo a Panticosa in Spagna, era la prima Coppa del Mondo dell’anno. Ero piuttosto appassionato di snowboard perché stavo migliorando anche in mountain bike, quindi stavo comprando tutte le riviste, guardando tutti i video e tutto il resto (video VHS ovviamente). E Palmer si è presentato per la gara, e in realtà stava nello stesso hotel con noi, ed io ero stato praticamente folgorato da Shaun. Sapevo chi era ed era bello che corresse con le mountain bike. L’ho visto a colazione un paio di volte, avevamo fatto il primo giorno di prove, e alla fine di quel primo giorno era nel seminterrato dell’hotel a lavorare sulla sua bici. Così sono andato da lui e gli ho detto, “Ok Palmer, anch’io sono un po’ un fan dello snowboard, ho sentito che hai litigato con Boozy il Clown”, perché quella era una cosa importante nel mondo dello snowboard, Palmer e Boozy il Clown si sarebbero affrontati. Mi ha buttato una risposta tipo “Non credo che succederà amico”. Comunque ho pensato tra me e me, “è un po ‘un coglione”!

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun Palmer

Ad ogni modo, ho continuato la mia gara quel fine settimana finendo secondo; alla fine stavamo chiacchierando al truck RockShox. Dovevamo andare a Nevegal la settimana dopo, e stavo rimediando un passaggio sul camion per l’Italia, e si è scoperto che anche Palmer sarebbe venuto. Quindi, dopo che sono arrivato secondo in quella gara, ha deciso che mi avrebbe parlato, ah. Ci siamo fatti una bella risata. Abbiamo bevuto birre nel camion e chiacchierato di tutto fino a Nevegal (più di 1.500 km di viaggio). E questo è tutto, siamo diventati amici e ci siamo frequentati per anni.

Ti ticordi che tipo di accordo c’era con questo kit? Perché in effetti non è quello che ha indossato alla finale

Era il suo kit da allenamento. Ovviamente quando corri per il tuo paese ai Campionati del mondo non puoi guidare con il tuo kit, devi guidare con il kit del tuo paese. Quindi sì, ha messo un numero su lycra per la sua gara, una maglia degli Stati Uniti.

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun Palmer‘Summer Job’ era una frecciatina ai suoi avversari. Ricordi che reazioni ci sono state?

A quel punto era già meno impegnato con lo snowboard, lo faceva ancora un po’ quando doveva, ma all’epoca amava la mountain bike, quindi ovviamente aveva il lavoro invernale e il lavoro estivo. E sì, è stata una freccatina, ha sempre fatto così con gli avversari semplicemente per divertirsi un po’ non solo con gli altri, ma anche per ridere di sé stesso in realtà, solo per sembrare figo e fare cose divertenti.

E i buchi sulla schiena, le maniche tagliate? A cosa servivano?

Beh, eravamo in Australia e faceva abbastanza caldo. Penso che i ragazzi lo facessero anche nel motocross, specialmente tagliando i buchi nella maglia solo per far passare un po’ d’aria e non sentire troppo caldo. Le maglie allora erano come cotone spesso ed erano calde, quindi si è semplicemente tagliato le maniche … e probabilmente voleva solo mostrare i suoi tatuaggi conoscendolo!

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun PalmerTutto questo è molto ispirato al motocross, abbondante e largo?

Sì, quello era Palmer, ha portato l’abbigliamento in stile motocross nella mountain bike. Molti dei ragazzi che stavamo correndo in quel momento provenivano dal cross country o dalla strada e stavamo solo correndo con abbigliamento da ciclismo, nessuno conosceva davvero niente di diverso. Palmer veniva dal motocross e ha iniziato a usare quell’abbigliamento perché era più comodo per lui e ha preso il volo. Ha iniziato una tendenza.

La leggenda narra che Palmer fosse incazzato nero per aver perso quella gara con un margine così risicato, ricordi come stava dopo?

Sì, era assolutamente incazzato, non voleva altro che battere Nico Vouilloz, “il piccolo francese”, e sì, era entusiasta di vincere quella gara. Soprattutto con quel discorso del lavoro estivo, era tipo, “sì, arrivo nel mountain biking e spacco tutto”. Non ricordo cosa ha detto al traguardo, ma era davvero incazzato per aver perso così poco.

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun PalmerSo che all’epoca era una cosa tradizionale scambiarsi le maglie, hai mai pensato che quasi 25 anni dopo ne avresti ancora parlato?

Tutti si scambiavano le maglie, lo fanno ancora oggi, le persone collezionano maglie e tutto quel genere di cose. Allora non stavo pensando a come sarebbe stato 25 anni dopo… vivevo alla giornata. Mi piaceva solo collezionare maglie di persone che mi hanno influenzato o mi piaceva il loro stile… quel genere di cose.

Hai altri “cimeli di Palmer”, penso di aver visto un’altra maglia lì dentro.

Sì, ho un’altra maglia INTENSE/FOX, è gialla e viola, sembra una barretta Cadbury’s Caramel… giallo viola e bianco. Penso che abbia un logo SWAG e altre cose. Probabilmente ero a casa sua quando ha ricevuto una massiccia consegna di maglie e ho chiesto se potevo averne una, quindi anche quella fa parte della mia collezione.

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun PalmerTutta questa roba è unica, altamente collezionabile, unica nel suo genere … è un vero pezzo di storia del downhill.

Hai ragione, sono sicuro che ci sono molte persone che darebbero un braccio per il kit di Palmer ’96 di Cairns, ma per me quando lo guardo è Palmer, è il mio amico. Mi riporta alla mente ricordi, quindi mi piace vederlo ogni tanto … i bei momenti che abbiamo passato, chiaccherando con il mio amico. Gli parlo ancora abbastanza spesso, è sempre in gamba ed è un bravo ragazzo, sono entusiasta della nostra amicizia.

Un tesoro nascosto: il completo da gara 1996 di Shaun Palmer

Questa è una delle pochissime fotografie di Palmer con il kit che siamo riusciti a trovare. Qui parla con John Tomac, Kamikaze, 1996. Fotografo sconosciuto.

Nota: solo per la cronaca. Dobbiamo fare un cenno qui al fotografo Geoff Waugh che nel 2016 ha fotografato questo kit da gara per il suo progetto di libro “Dirty Jerseys”. Se lo infastidisci abbastanza, potrebbe venderti una stampa di questo kit. Great minds think alike.

Articolo tradotto da: intensecycles.com