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Effetto Mariposa Tyreinvader – Test inserti antipizzicatura

Inserti Effetto Mariposa Tyreinvader: leggeri e robusti, ci proteggono senza farsi sentire.

La casa italo-svizzera Effetto Mariposa è relativamente giovane; nasce nel 2007 con il suo primo prodotto, la chiave dinamometrica Giustaforza e prosegue sviluppando negli anni varie famiglie di prodotti dedicati alla cura, protezione, montaggio e manutenzione della bicicletta. Alcune famiglie di prodotti hanno dei nomi che restano facilmente in testa, veramente distintivi della loro funzione; abbiamo, per fare alcuni esempi, appena accennato alle chiavi dinamometriche Giustaforza, nome che non richiede spiegazioni, poi i prodotti per le soluzioni tubeless che si chiamano Caffélatex, perché il lattice, che in inglese si chiama latex, ricorda il caffellatte, o quelli per i tubolari delle bici da corsa battezzati Carogna, dal vecchio nome delle apposite colle per tubolari che avevano un odore molto forte. Il Tyreinvader, il prodotto del nostro test, prende il suo nome dal fatto che invade lo spazio interno degli pneumatici e perché è stato deciso di “decorarlo” con intagli che ricordano il mitico gioco arcade degli anni ’80, Space Invaders.


Permettete anche a noi una specie di gioco di parole: molti degli inserti antipizzicatura sono stati genericamente definiti salsicciotti data la loro sezione circolare, e per rimanere in ambito culinario, questo di Effetto Mariposa lo potremmo descrivere come una bella fetta di pancetta, sia perché la sua sezione è rettangolare, sia per il colore rosso acceso.

Come sono fatti

Il materiale con cui è realizzato il Tyreinvader è l’EVA (Etilene Vinil Acetato), un polimero ad alta densità che si caratterizza per una grande resistenza alla compressione e alla fatica, cioè a ripetuti stress meccanici, quindi molto adatto ad assorbire gli impatti tipici sulla ruota di una mountain bike. Grazie inoltre alla resistenza alla trazione e allo strappo lo si può utilizzare con spessori abbastanza contenuti, tali da contenere il peso del prodotto. I vari fori composti dalle lettere del nome e dai piccoli alieni lungo il Tyreinvader contribuiscono sia a ridurre il peso che a far circolare bene l’aria e il lattice in tutta la gomma. È disponibile in quattro larghezze: 40, 50, 55 e 60 mm e in una sola lunghezza che va bene per le 29” e che si può tagliare per le 27,5” e anche per le 26”, con pesi compresi fra 53 e 92 grammi nella misura da 29”. Noi abbiamo rilevato un peso di 83 grammi per ruota (comprese le fascette per chiuderlo) per il nostro Tyreinvader 55 alla lunghezza intera, cioè per ruote da 29”.

Il montaggio

Noi, avendo cerchi Specialized Roval in alluminio con canale interno da 29 mm e gomme Schwalbe da 2,35”, abbiamo montato il Tyreinvader 55; questa misura viene infatti consigliata per cerchi con larghezza esterna compresa fra 30 e 40 mm e per gomme di sezione fra 2,25” e 2,6”. Ci è stata fornita anche una confezione di Caffélatex, il lattice di Effetto Mariposa. Per un montaggio ben fatto, e per avere a disposizione un compressore per far tallonare al meglio le gomme, ci siamo fatti aiutare dall’officina del Bike Store di Roma.

Il montaggio non ha presentato comunque alcuna difficoltà ed è facile farlo da soli se si è abbastanza pratici nella preparazione di un setup tubeless. Dopo aver posizionato un tallone della gomma nel cerchio, si inserisce il Tyreinvader che va chiuso con due fascette da elettricista, fornite all’acquisto, per formare una circonferenza chiusa e inserito nella gomma in modo da allineare la valvola con l’intaglio longitudinale diametralmente opposto alle estremità che abbiamo bloccato con le fascette. È pur vero che essendoci tanti fori lungo tutto l’inserto, l’aria passerebbe con qualunque posizionamento del Tyreinvader, ma così viene consigliato da Effetto Mariposa. Il lattice deve essere un po’ di più del solito (circa 30 ml in più; noi abbiamo messo 120 ml a gomma) perché all’interno della gomma una parte di esso andrà a depositarsi sul Tyreinvader e non solo sulle pareti interne della gomma: il materiale con cui è realizzato, l’EVA, ha una struttura a celle chiuse, quindi non assorbe il lattice, ma offre chiaramente una superficie in più su cui farlo depositare. Il Tyreinvader ha una circonferenza tale da appoggiarsi esattamente sul cerchio; a gomma montata e gonfiata si potrebbe trovare leggermente sollevato dal cerchio a causa della spinta dei fianchi della gomma, ma sempre ben centrato e piuttosto vicino alle pareti laterali del cerchio, dato che è soprattutto quello che deve proteggere. Il Tyreinvader è infatti un inserto antipizzicatura che ha la funzione principale di proteggere il cerchio dai danni e la gomma da schiacciamenti o così dette pizzicature.Effetto Mariposa propone anche una sua app, iCaffelatex, sia Android che iOs per calcolare la giusta quantità di lattice sigillante in base ad alcuni parametri.

Come vanno

Nell’uso normale della bici il Tyreinvader non comporta modifiche delle sensazioni di guida o della risposta delle gomme. Vanno utilizzate infatti le pressioni ideali per il nostro tipo di guida, le stesse che usiamo normalmente, e non inferiori come è a volte consigliato per altri tipi di inserti. Lo scopo del Tyreinvader è difatti quello di dare una maggiore tranquillità al biker nell’affrontare i tratti più accidentati, con la sicurezza che non danneggeremo né il cerchio né la gomma perché l’urto viene assorbito dallo strato in EVA dell’inserto stesso. Le nostre pressioni normali per le Schwalbe da 29”x2,35” su cerchi con canale da 29” sono di 1.7 bar davanti e 1.9 dietro e non abbiamo mai riscontrato differenze nel comportamento della bici. Sui tratti particolarmente accidentati abbiamo guidato con una maggiore aggressività per cercare di sollecitare maggiormente il Tyreinvader e forse in qualche caso abbiamo anche percepito il suo intervento, nel senso che alcuni impatti particolarmente forti (passaggi su rocce, atterraggi da drop e salti) ci sono sembrati più filtrati, ci siamo resi conto che il cerchio sbatteva su qualcosa di più morbido.

Abbiamo poi provato a vedere cosa sarebbe successo a pressioni inferiori e in questo caso, scendendo gradualmente a valori anche sotto 1 bar per capire se si modificasse il comportamento, abbiamo notato un po’ di “incertezza” per così dire; niente di strano in effetti, dato che la gomma particolarmente sgonfia fa perdere molto in precisione di guida in ogni caso, con o senza inserto. Con il Tyreinvader la sensazione è leggermente diversa rispetto ad una gomma vuota, ma ci costringe comunque a fare una certa attenzione perché la bici diventa più imprecisa; abbiamo perlomeno uno strato che ci protegge dall’eventualità di rovinare il cerchio con impatti su rocce, anche per i pochi metri che necessariamente ci capiterà di percorrere fino a fermarci per riparare la gomma.

Secondo noi è infatti  comunque necessario riparare il danno che ci ha fatto perdere pressione, in quei casi in cui non ce la fa il lattice da solo, quindi con fori più grandi, da riparare con vermicelli ad esempio. Pensiamo sia meglio non confidare sul Tyreinvader per andare avanti in condizioni run-flat se ci troviamo su sentieri particolarmente accidentati. È pur vero che su sentieri facili, sterrato o asfalto è possibile continuare ad usare la bicicletta dato che il cerchio è più protetto del solito, ma non c’è un particolare sostegno come con i salsiscciotti e quindi la velocità deve essere molto contenuta e troviamo conveniente effettuare la riparazione per riprendere a pedalare con la gomma a pressione normale. Alcuni salsicciotti offrono uno strato maggiore di materiale e generalmente sono ben stretti sul cerchio, inseriti nel suo canale, rendendo quindi possibile continuare a pedalare quasi normalmente, a velocità magari inferiore rispetto alle condizioni ottimali, ma comunque permettono di proseguire decentemente. Un lato negativo è che se abbiamo bisogno di fare una particolare riparazione sul campo che preveda di togliere la gomma dal cerchio, l’operazione è spesso molto molto difficile. Il Tyreinvader non crea invece alcun ostacolo per una riparazione, anche nel caso volessimo aprire la gomma, toglierlo e montare una camera d’aria. L’unica accortezza è di portarsi una sacca in cui metterlo perché sarà chiaramente tutto sporco di lattice.

Si tratta quindi di un inserto antipizzicatura molto leggero ed economico, facile da installare e anche da togliere se necessario, probabilmente anche duraturo come materiale (vedremo fra ancora qualche mese se le sensazioni saranno confermate) da quello che abbiamo visto controllandone saltuariamente lo stato in questi mesi di utilizzo, e che non modifica il comportamento della bici. Non è invece un sistema adatto per continuare ad usare la bici a gomma totalmente sgonfia, perché pur mantenendo un minimo di protezione del cerchio, non offre alcun sostegno e la bici non è sufficientemente controllabile.

Versioni e prezzi

  • Tyreinvader 40 = 39,99 €
  • Tyreinvader 50 = 49,99 €
  • Tyreinvader 55 = 59,99 €
  • Tyreinvader 60 = 69,99 €

La coppia di Tyreinvader viene fornita in una sacca trasparente riutilizzabile insieme alle fascette per il montaggio.

Per informazioni: effettomariposa.eu