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Rachel Atherton intervistata da Red Bull

Rachel Atherton di nuovo in sella e pronta a focalizzarsi sul rientro in World Cup

La 32enne ci parla della riabilitazione, del rientro in World Cup, del matrimonio e delle nuove bici

Rachel Atherton si è posta l’obiettivo di vincere la sua battaglia di allenarsi in tempo per l’apertura della gara di Coppa del Mondo del 2020, il 21 marzo a Lousã, in Portogallo.

La regina della UCI MTB World Cup è stata messa fuori combattimento da quando ha rotto il tendine d’Achille durante le gare di Les Gets lo scorso luglio.

In vista del suo ritorno, abbiamo parlato con l’atleta britannica, nonché 39 volte vincitrice di gare di Coppa del Mondo, della sua paura di tornare in bici, della stagione in arrivo, dell’organizzazione del matrimonio e della sua nuova gamma di biciclette.

 

Come stai e come sta guarendo la lesione?

Sto abbastanza bene. Sono passati sei mesi dall’intervento chirurgico per la rottura del tendine d’Achille. È stato frustrante aspettare che il tendine guarisca abbastanza da permettermi di tornare in palestra e iniziare a mettere su massa e rinforzare il tendine sperando che sia pronto per la prima prova di Coppa del Mondo. Ora è il momento in cui posso davvero iniziare a caricarlo. Sembra che sia passato così tanto tempo senza andare in bicicletta e non vedo l’ora di tornare in sella. Ho intenzione di spingere forte fino dalla prima gara di Coppa del Mondo.

Come è stato tornato in sella per la prima volta? Eri nervosa?

È stato abbastanza spaventoso! Ho preso in prestito l’eMTB di mia mamma e l’ho presa con calma. È solo una ferita così bizzarra che ti lascia senza forza lì nel polpaccio. Ti senti così nervosa tutto il tempo perché hai voglia di fare qualcosa. Fino a quando non avrò la piena forza non posso fare alcuna caduta o esercitare molta pressione, quindi è tutto molto provvisorio e lento, ma uscire in bici in montagna e l’aria fresca – finalmente la libertà – è semplicemente fantastico. Tutti sono alle prese con gli infortuni online, scrivono continuamente messaggi ed è fantastico condividere la mia storia con loro.

Can you talk us through the rehab work you’ve been doing and how frustrating it’s been?

I spent three months in the boot with crutches. At that time, there’s not really much you can do, just a bit of movement and trying to keep the swelling down and gradually every few weeks you can make little steps. Being able to walk without the boot was a huge step, putting weight on the foot and on the tendon was really exciting but scary. The first time in the gym doing calf raises, that was really exciting. Being able to have improvement every few weeks is really motivating. It feels a long time until I can ride big jumps and race tracks, but every little goal you reach – being able to do a squat, being able to put the weight up in the gym, that’s what you’ve got to focus on, each day and each week and eventually you’ll be ready and fit to ride and race.

Puoi parlarci del lavoro di riabilitazione che hai svolto e quanto è stato frustrante?

Ho trascorso tre mesi con il gesso e con le stampelle. In quella fase non c’è molto che puoi fare, solo un po’ di movimento cercando di diminuire il gonfiore e gradualmente ogni poche settimane puoi fare piccoli passi. Essere in grado di camminare senza il gesso è stato un grande passo, caricare il peso sul piede e il tendine era davvero emozionante, ma spaventoso allo stesso tempo. La prima volta in palestra a fare allenamenti sul polpaccio è stata davvero emozionante. Essere in grado di migliorare ogni poche settimane è davvero motivante. Ci vuole molto tempo prima che riesca ad affrontare grandi salti e tracciati di gara, ma ogni piccolo obiettivo che raggiungi – essere in grado di fare uno squat, essere in grado di aumentare il peso in palestra, è su questo che devi concentrarti, ogni giorno e ogni settimana e alla fine sarai pronto e in forma per pedalare e gareggiare.